Fishing different ------- - Group:
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Tecnica
L'ambiente che frequento in questo momento è un campo gara di un fiume, largo da 15 a 20 mt e con uno sbarramento finale. Una sponda chiaramente ben tenuta, pulita, prato all'inglese, l'altra sponda invece è quanto di più selvatico esista; una intricata parete riparia formata da piante, arbusti e viti selvatiche con delle enormi vèttrici che si protendono di metri con fronde a sfioro sull'acqua. Indovinate un po' dove stanno i cavedani? Ovviamente incastrati all'ombra sotto le piante in attesa che cada roba commestibile! Se lanci corto di un metro sembra di pescare nel nulla, solo se gli "entri in casa" hai possibilità di farli abboccare. A 'sto punto è chiaro che le carte da giocare sono: - Lanciare lungo - Lanciare preciso - Essere delicati nella posa a fine lancio - Avere un controllo immediato dell'esca
Solo la prima voce non è caratteristica del casting, le altre tre son perfette! Ci viene in aiuto la tecnologia sfornando nuovi materiali che ci consentono di aumentare le prestazioni, rendendo fattibile un approccio che solo pochi anni prima era impensabile. E allora giochiamo!
Canna in mano, pollice sulla bobina sbloccata, sguardo nel buco tra le fronde. Parte un lancio energico, teso, quasi a cercare la skippata. La canna ha finito il recovering in mezzo secondo e l'apicale pare un dito che indica il bersaglio. Il pollice controlla costantemente l'uscita del filo e il minnow, centrato lo spazio, si posa in acqua come un pampano di vite.
Bello, eh?
Peccato che sia solo la descrizione del lancio perfetto. Teoria, dunque. La pratica, invece, è fatta di parrucche, bestemmie, lanci sbagliati a raffica, artificiali sui rami, bestemmie...
Ma mentre maledici la tua testa dura, tra un "Accidenti a me e chi me l'ha fatto fare!" e l'altro parte un lancio come quello descritto prima e magari ci prendi pure un pesce. E li il cerchio si chiude, ripartendo da capo! 😄
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