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CITAZIONE (ginopinoo @ 25/10/2019, 17:32) CITAZIONE (maaxser @ 25/10/2019, 16:04) Ciao! Bel racconto.... Personalmente ritengo che come report valga molto più un buon racconto, coinvolgente e dettagliato che una fotografia che magari è costata dei danni al pesce. Forse non ce ne rendiamo conto ma i danni maggiori si fanno proprio quando si manipola l'animale... fotografie, misurazioni ecc. possono portare a conseguenze fatali per l'animale... Sul forum KFI (Kajak Fishing Italia) c'era uno che raccontava di essere stato trainato al largo da un pescione... un report affascinante e molto istruttivo... anche se non c'erano foto.. Ciao, mi puoi dare il link di quel racconto? Grazie. Cerco di trovartelo... ci vuol pazienza... Ho fatto copia/incolla del racconto come avevo già fatto in precedenza... non so come trovarlo direttamente... comunque la storia è questa : Amici, ero indeciso se raccontare quello che mi è accaduto ieri (un po' mi vergogno). Ho deciso di farlo anche per scaricare la tensione e cercare, col passare delle ore, di pensarci meno. Come ho scritto due giorni fa ci sono parecchie mangianze in questo periodo e ieri pomeriggio sono uscito a Sestri Levante. Mentre martedì scorso c'erano branchi numerosi di tonnetti, ieri erano branchi più piccoli, ma di esemplari molto più grandi. Non sono attrezzato per questa pesca. Ho una canna da traina 4-8 libre a cui talvolta attacco un jig, nylon del 35 e mulinello bobina fissa da 50 euro (Bracco, con cui sono uscito 3 settimane fa, può testimoniarlo). Dopo vari tentativi, durante i quali pensavo: "so che non sono attrezzato, ma voglio provare lo stesso poi se mai rompo", ho agganciato un tonno. Erano quasi le quattro del pomeriggio ed ero fuori un miglio davanti a Punta Manara. Il tonno si inabissa e punta al largo. Li è iniziata un'avventura bella per certi aspetti ma che col passare del tempo lo è diventata sempre meno. La prima ora è passata 'tranquilla'. Dopo la prima lunga partenza il pesce nuotava costante verso il largo, e ho cominciato a recuperare un po' di filo. Ma non potevo forzare... Alle cinque meno dieci il sole è tramontato, ho detto "ho ancora un'ora di luce", proviamo a tenere. Pensavo che prima o poi si sarebbe stancato, almeno vederlo sotto il kayak... Ormai al buio totale e molto lontano dalla costa pian piano l'ho tirato sotto e con la lampada frontale al massimo l'ho intravisto per qualche secondo. Poteva essere 20 chili. Nuotava ormai in cerhio e pensavo fosse ormai stanco. Invece niente, ha ripreso un po' di filo e continuava a nuotare 15-20 metri sotto il Kayak. Verso le 18,30 ha iniziato a soffiare brezza di terra, che avrei avuto contro al ritorno... psicologicamente ho ceduto e ho detto "spero che finisca presto...". Alle sette, ormai infreddolito e stanco ho pensato "l'unica cosa che mi interessa è tornare a terra. Lo forzo, o la va o la spacca: ho spaccato. E' stata una liberazione. Un'ora e dieci minuti a tutta per tornare a terra, quindi ero 3,5-4 miglia al largo. Apprensione, timore, un po' di nausea e rigetto di quanto successo, so di aver fatto una cosa che era meglio non fare, essendo un principiante con l'attrezzatura da principiante. Alla fine tutto è andato bene, ma voglio che non succeda più... oggi vado per polpi.
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